venerdì 7 settembre 2012

Gothla.it

E' un paio di giorni che non ho molta voglia di esprimermi, che non sono entusiasta di nulla in particolare, che mi sto abbastanza sulle palle, che vorrei dire tante cose ma alla fine anche nessuna.
Strano come ci siano giorni in cui non vedo l'ora di mettermi davanti al pc e scrivere...scrivere ...scrivere...e altri in cui invece mi piacerebbe poter raccontare, ma le parole non arrivano, è come se mi sentissi confinata dentro di me, senza un canale appropriato da cui far sgorgare un modo di esprimermi. Penso che questo faccia parte della natura umana, o magari anche solo della mia, il fatto di registrare queste oscillazioni di umore, di energia.
Ci sono giorni in cui spaccheresti il mondo, e altri in cui anche gli occhi del tuo gatto sono troppo pesanti quando si posano su di te... Mi viene da ridere. Ogni tanto anche Michi è interdetto dagli sguardi di Tigro e Frida. Ti guardano con delle espressioni così enigmatiche, che a volte non sai come interpretare. C'è lo sguardo "che cavolo vuoi", quello "beh? hai finito di fare casino che sto dormendo solo da 12 ore....non vorrai mica interrompermi", o anche quello "ti guardo ma non ti vedo, non sei degno di ricevere attenzione da parte mia", e infine quello "sei proprio un umano...poveretto". Ho sempre in mente la vignetta del libro di cui parlavo l'altro giorno  ("Tutto quello che mi serve l'ho imparato dal mio gatto"), quella la cui didascalia è "Guarda negli occhi impassibilmente". Rende parecchio bene il concetto.

Insomma, oggi parliamo di  Gothla. Che poi parlare di Gothla  è un po' parlare di me...ma in un modo diverso.

Abbiamo avuto conferma qualche giorno fa dell'ultimo artista a cui abbiamo chiesto di partecipare alla prossima edizione, e quindi in parte è fatta. Siamo a metà dell'opera. Dobbiamo solo definire quei due miliardi di dettagli...ma sappiamo già chi saranno le insegnanti del 2013.

E nei prossimi giorni credo avrò voglia di parlarne un po'. Si tratta di persone che hanno segnato in modo profondo la mia storia di ballerina, chi in un modo chi in un altro. E avrei voglia di parlarne. Tutto qui.
Anche lì. Ti rendi conto che a tutta una serie di persone tu dai un valore che cambia nel tempo, può dilatarsi e restringersi a seconda di come la vedi tu, in base e come anche la tua personalità si evolve e cresce.
Spesso nei discorsi delle ballerine mi sono trovata di front e al concetto di ISPIRAZIONE. "You are sooo inspiring! " ti viene da dire alle artiste in cui scorgi qualcosa che tocca qualche corda profonda dentro di te. E quelle artiste ti rimangono dentro. Come dei germogli. E ti accorgi che ti viene spontaneo nutrirne uno piuttosto che un altro, te ne prendi cura con tanto amore, lo fai diventare un fiore bellissimo, prende a volte delle forme inaspettate, non sai neanche tu che cosa ne verrà fuori alla fine dei conti.

Nella mia storia mi sono accorta che ho creato dei veri idoli nella mia testa, delle figure che ho adorato e venerato per anni. Forse quando sei giovane corri più facilmente il rischio di idealizzare chi ti sta vicino e chi stimi, amicizie, genitori. Quando cresci, le cose cambiano. E non direi che si perdono la freschezza e la capacità di appassionarsi o sognare. Semplicemente si dà alle cose e alle persone un nome meno poetico di quello che tendevamo a creare quando avevamo vent'anni.
A me non dispiace essere cresciuta. Avrei voluto essere più matura e più consapevole anni fa. Ho sempre creduto di arrivare tardi, sempre tardi, nelle scoperte e nelle deduzioni. Meglio tardi che mai...si dice...si però sarebbe stato meglio un po' prima lo stesso!

Mi viene spontaneo adesso prendere il buono che trovo nelle persone, vedendo anche quello che non corrisponde al mio profondo sentire, ma senza che questo mi allontani. Mi sembra che il vero amore non sia idealizzare una persona, ma vederla in tutte le sue imperfezioni e accettarla da cima a fondo. Nessuno è perfetto.

Tu non sei perfetto, e non lo sono neanche io. Ma insieme creiamo qualcosa di nuovo, meraviglioso, perfetto nella sua mancanza di perfezione.

E non parlo solo di rapporti di coppia, parlo di tutti i rapporti d'amore, madre- figlia, amica-amica, fidanzato-fidanzata, maestro-allievo.

Tornando al Gothla, vi parlerò delle mie storie d'amore con chi ha trovato nel mio cuore un angolino tutto suo. E ognuno dei nuovi amori che arrivano, porta con sè il suo spazio. Il cuore non si divide tra i suoi amori, ma si ingrandisce ogni volta che uno nuovo entra.

Godetevi il promo della prossima edizione, fatto con tutte le performance del 2012...e segnatevi anche le date! Non prendete impegni. Forse sono un po' di parte, ma mi sento proprio di dire che un Festival come questo, non ce n'è un altro uguale.

15 - 16 e 17 Marzo - Milano - Gothla.it




3 commenti:

  1. Un promo stupendo su una base musicale ancora più bella e il gufetto...troppo dolce! Ogni anno vorrei partecipare ma temo mi sentirei un pesce fuor d'acqua, dato che per impegni di vita alla fine non ho mai seguito nessun corso di tribal o fusion ma solo orientale puro! Comunque anche io mi sento molto discontinua nel mio comunicare, alle volte sono un fiume, proprio come dici tu, altre la voce proprio non mi esce, è come se fosse in letargo. Vorrei parlare di alcuni cose ma poi non riesco a esprimermi come vorrei, perciò taccio, ma senza dispiacere! Preferisco farlo quando riesco bene! :-) Anche per questo è rarissimo che io parli di quelli che sono stati i miei miti, di coloro che ho idealizzato, un po'perchè ne ero gelosa, un po'perchè ho sempre sentito che le mie parole non avrebbero potuto proprio spiegare un bel niente di ciò che sentivo e provavo, quindi perchè provarci, avrei solo rischiato di far crollare il mito sotto il peso della realtà. :-) Ora anche io mi sento cresciuta e di miti non ne ho più...però quando è stato il momento di averne, mi hanno davvero aiutato a plasmare un pochino alcuni dei lati belli della persona che sono ora. Un abbraccio

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  2. Ciao! Che bello leggere il tuo commento!!! :-)

    Nei miei pensieri, fin dall'inizio di questa avventura, il Gothla non aveva nessun limite... Meglio, pur avendo un nome che richiama tutto ciò che è gotico, io l'ho sempre pensato come un evento avente come obiettivo principale quello di riunire le persone, permettere loro di condividere la loro passione per la danza.. Ma capisco la sensazione del pesce fuor d'acqua.. Credo che mi sentirei anche io allo stesso modo se mi trovassi ad un festival solo orientale.

    È che, essendo di parte, vorrei che tutte le persone, a prescindere dalla loro storia, dalle loro abitudini, dessero un occhio a quello che facciamo... Che fossero animate solo da una sana curiosità.

    Questo per dirti che se vorrai esserci.. Faremo tutto il possibile per farti sentire il più possibile a tuo agio!!! :-)

    E si, per quel che riguarda la scrittura.. Mi piacerebbe poter essere costante come certi scrittori.. Come la mia scrittrice preferita, che scrive quattro ore tutti i giorni. Forse è solo questione di esercizio, questione di costanza. Scrittura come danza. Se non educo la mia mano e la mia mente alla scrittura, se non alleno il mio corpo quotidianamente... Come posso sperare di ottenere dei risultati??

    Quindi se il mio obiettivo è mettere in parole quello che mi passa per la testa, e quello mi basta, vedrò di essere un po più tollerante con me stessa.

    Grazie per avere scritto.

    Un bacio!

    S

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  3. Quando ero piccola avevo il pallino del diario e mi immaginavo che la prima cosa per tenere un buon diario fosse scriverlo con quotidianità, così iniziavo "Caro diario, oggi ho fatto..."...non sono mai andata oltre il 4°giorno. :-) Poi ho letto un libro per ragazzi, avrò avuto 12 anni, dove la protagonista teneva un'agenda di appunti, nessun formalismo e nessuna formalità, i suoi pensieri alla rinfusa, quando voleva...ho scritto 7 agende, con grande potere terapeutico, grandissimo potere terapeutico! :-) Il più grande beneficio è stato che pensieri che dapprima emergevano solo se mi mettevo lì con la mia matita a scribacchiare, hanno iniziato ad emergere anche senza questo rituale e così, ora dopo tanti anni, ho ancora un'agenda dove annoto i miei pensieri così liberamente che tra una pagina e quella dopo possono passare anche due anni. :-) Perciò la tolleranza penso sia elemento essenziale...anche se ti capisco anche quando dici dell'educarsi...il mio sogno (oltre a fare la maestra, che però è un sogno che dio grazia è stato realizzato) è diventare una scrittrice per bambini...ma sembra che io sia la più grande antagonista di me stessa, perchè ho buone idee, inventiva, cose da dire che valga la pena (forse) sentire, ma zero costanza...e così penso che certe volte dare un freno alla tolleranza che mi concedo non sarebbe una cattiva cosa. :-) Un abbraccio forte

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