lunedì 3 settembre 2012

Fai uscire la stronza che c'è in te

Usiamo il cazzeggio in modo produttivo.

Ieri sera ho ripreso in mano un libro che la Vale mi ha regalato prima che partissi per le vacanze a luglio.. (della Vale avremo modo di parlare più avanti)...gli avevo dato una scorsa e letto qualcuna delle bellissime citazioni che compaiono all'interno. Ma poi ero passata ad altro. Ieri invece l'ho ripreso in modo un po' più sistematico...della serie..l'ho letto senza saltabeccare di qua e di là...



Titolo originale: "Getting in touch with your inner bitch" , entra in contatto con la stronza che c'è dentro di te. Vale a dire, la teoria è che la stronza è già presente dentro di te, devi solo scovarla e permetterle partecipare alla tua vita di tutti i giorni. Diciamo una emancipazione della parte stronza di te.

Dove il concetto di stronza è ovviamente sfaccettato e si applica a campi diversi della vita di una donna, ma non è mai fine a se stesso. Quando comincerai a mettere in atto i comportamenti da stronza e la gente comincerà a pensare "Che stronza!" , vorrà direi che avrai permesso alla tua parte stronza di darti una mano ad essere una donna più forte.

Il termine stronza quindi non va preso nella sua accezione più negativa, ma lo assocerei ad aggettivi del tipo: assertiva, decisa, sicura di sè.

La stronza deve piano piano curarti da quella malattia che si chiama Carinite. Fin da piccola sei stata abituata a "fare la brava", a comportarti bene, "da signorina", ad avere un comportamento idoneo in tutte le situazioni (assolutamente non sopra le righe, per carità!). E se l'abitudine diventa natura, hai attuato dei comportamenti che in qualche modo ti hanno tarpato le ali, hanno limitato il tuo estro e la tua fantasia, hanno frustrato la tua parte più vivace. Dopo anni di pratica è difficile cambiare modo di fare di punto in bianco..ma è possibile. E quello che ti deve accompagnare d'ora in poi è il mantra della stronza.
Dovrai cambiare il tuo modo di pensare e agire, per poter affermare te stessa e le tue idee, non in modo aggressivo ma con una serenità degna di un monaco tibetano.

Quindi si passano in rassegna argomenti diversi: il lavoro, il sesso, il cibo, le amicizie. In ognuno di questi campi la stronza ti permetterà di arrivare molto più lontano di quanto tu non abbia mai fatto. E mi piace ribadire che lo farai non sgomitando o abbattendo senza pietà gli ostacoli che troverai lungo il cammino, ma semplicemente essendo una te stessa migliore, più consapevole e meno arrendevole alle prepotenze altrui (sempre in agguato, queste ultime!).

Detto questo, il libro ve lo leggete voi. Io invece mi voglio soffermare su un paio di frasi che mi hanno colta nel vivo, che mi hanno fatta infuriare.

Prima tra tutte, la fila dal panettiere. Sono secoli che non vado dal panettiere, per fortuna quando prendo il pane al supermercato trovo il rassicurantissimo numerino da prendere. Salvo poi la commessa distratta che schiaccia il pulsante due volte e va avanti al 35 saltando il 33 e il 34  (io sono il 34) e così si ripresenta la necessità di affermare davanti al 35 che vuole assolutamente essere servito: "No scusi è che è andata troppo avanti..io sarei il 34..."

...

Sentite qui (l'esempio è quello del bar, ma la situazione è paragonabile a quella dal panettiere):

"Siamo in fila al bar per il nostro cappuccino (con un dito di schiuma e una spolverata di cacao) e quando la voce da dietro al bancone  chiede "chi è il prossimo?" qualcuno ci scavalca e dice "Io!" attaccando con una sfilza di ordinazioni stampate in maiuscolo su un foglio a protocollo."

e qui, anzichè cominciare a farti venire un'ulcera trattenendo gli improperi che hai pronti nella mente per un simile cafone, devi fare uscire la stronza che c'è in te. Non ti viene naturale? E' normale! Per anni hai fatto il contrario, come pretendi che ti venga spontaneo? E qui scatta il seguito:

"Ci vuole pratica. All'inizio la prospettiva di un confronto diretto può terrorizzarci. Ma la competenza arriva con l'esercizio. E molti reagiscono piuttosto bene quando sentono recitare ad alta voce il mantra della stronza. La prossima volta che rimarrai piantata in mezzo al traffico o in una fila chilometrica, passa il tempo a elencare mentalmente tutti i personaggi di film e telefilm con esemplari attitudini da stronza. Quando arriverai a destinazione ti sentirai molto più carica di energie.
"Mi scusi" diremo a chi prova a saltare la fila." Non credo tocchi a lei. Credo di essere qui da prima."
Che cosa potrebbe replicare, in realtà?Qualcuno avrebbe forse il coraggio di obiettare?
Beh certo, ci sarà sempre quella percentuale di popolazione che si metterà a discutere. Molte persone sono capaci di lanciarsi in difesa dell'indifendibile in circostanze come quella appena descritte.Dovremmo forse fare un passo indietro davanti a fenomeni del genere?
Non credo." 

Ci piace. Ci piace parecchio. Se penso a tutte le volte che mia madre mi mandava a prendere il pane, e tornavo tre ore dopo,  in lacrime e con lo stomaco sottosopra perchè tutte le vecchie (e dico tutte) le vecchie del quartiere mi erano passate davanti facendo semplicemente finta di non vedermi...Mi viene ancora l'occhio lucido. Io ho la FOBIA della fila dal panettiere. O anche al bar. Mi sento sempre invisibile. E mentre aspetto con lo scontrino in mano che il barista mi guardi e mi sorrida e mi chieda "Cosa ti posso preparare?" puntualmente arriva il brillante incravattato di fianco a me che senza aspettare nessun input gli sfodera un "Cappuccino e brioche!". E lì io non so se piangere, tirare giù due madonne dal cielo chiedendomi perchè sono invisibile  o mandarli affanculo tutti.La prossima volta proverò a fare la stronza. Dubito fortemente che ci riuscirò al primo colpo....ma se mai provi mai saprai se ci riesci. No?





L'altro capitolo che mi ha vista lettrice avida e sensibile si intitola "Ode al cibo". Un titolo un programma. Perchè il cibo è una gioia della vita, è un sacrosanto piacere. Eppure tutti i rimandi che arrivano dal mondo ci fanno prendere la strada del rifiuto del cibo, del mangio meno che posso così sono magra...eccetera eccetera. Potrei andare avanti due anni.

Cito:

"Mangiare troppa lattuga ha effetti soporiferi" - Beatrix Potter

"La prima cosa che ho fatto quando ho deciso di ammazzarmi è stata interrompere la dieta. Che scavino una fossa più larga" -  Gail Parent

"Nessuno ha mai mormorato in punto di morte: ' Nella mia vita vorrei aver mangiato qualche galletta di riso in più' " - Amy Krouse Rosenthal

E qui tutti i consigli, tutte le speculazioni, tutti i "sei già bella così, perchè dovresti voler assomigliare a un'altra?"...mi spiace ma non reggono.
Io sono la prima ad avere qualche problema ad accettarmi così come sono. Cioè ad accettare certe parti di me così come sono. Roba che ho sempre pensato: "Affettando di netto il mio rotolo di pancia sotto l'ombelico ci faccio un bel prosciutto". Aahahahah! Si va ridiamoci sopra, per non piangere.

E' che per trent'anni combatti con tutte le tue forze contro i tuoi rotoli , il tuo naso alla Cyrano, i tuoi occhi troppo piccoli...e poi quando un barlume di maturità fa capolino nel tuo cervello, cominci a pensare. " A meno che non faccia un intervento di chirurgia estetica in cui rimangono uguali solo i polpastrelli delle dita, così ho le stesse impronte digitali, queste cose non le posso cambiare. E in fondo queste cose mi contraddistinguono, mi rendono unica, mi rendono particolare. Nessuno è come me." E allora forse cominci a pensare che se hai un uomo che ti ama nonostante naso, rotoli e occhi, se hai tante cose belle nella tua vita, tante persone che ti stimano, magari...ma solo magari eh?? potresti cominciare ad AMARTI anche tu.

E qui scatta la nenia del "predicare bene e razzolare male". Siamo tutte brave a dare consigli..ma poi seguirli...come Alice!!!!^__^




Nel mio caso, il dibattito con il cibo è quotidiano, e non so mai chi vince e chi perde, so solo che posso fare la mia parte per stare bene. Perchè se è quello il principio che mi anima - stare bene - non vedo come potrei sbagliare.

Divertitevi con la Stronza che è in voi...poi fatemi sapere quali progressi avete registrato nella vostra vita di tutti i giorni. Nelle piccole cose c'è il segreto di tutte.

Concedetemi solo un'altra meravigliosa citazione:

"Prima o poi scopriamo che i momenti importanti nella vita non sono i più appariscenti:non sono i compleanni nè le lauree, non il matrimonio nè i grandi obiettivi raggiunti. Le vere pietre miliari sono meno affascinanti. E le nostre vite si misurano su quelle" - Susan B. Anthony


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